Studio W+J
Pochi passi e si entra nell'atelier di Wolfgang Weiser e di sua moglie Jana Mazurova, la prima bottega artigianale "privata" aperto a Bussana, in un edificio che il Comune di San Remo aveva contribuito a lesionare ben dopo la devastazione compiuta dal terremoto. Nel 1947, infatti, nel paese si erano stabilite per breve tempo alcune famiglie di lavoratori stagionali affluiti sulla riviera ligure in occasione dei raccolti agricoli e floricoli, ma l'amministrazione comunale, per evitare la possibilità di incidenti (il paese allora era quasi completamente diroccato), prese la decisione di rendere inabitabili anche gli edifici che il sisma aveva lasciato apparentemente intatti.
Questa sorte è toccata anche all'attuale abitazione-atelier di Wolfgang e Jana, che hanno dovuto ricostruire i soffitti caduti sotto i colpi degli operai comunali. Oggi, in quei locali, di cui è impossibile immaginare l'originaria desolazione, sono esposte le opere che marito e moglie producono a Bussana, come molti praticando indistintamente e senza imbarazzi arte e artigianato.
Wolfgang Weiser e Jana Mazurova
Ha quindi abbandonato il lavoro di chimico e ha cominciato la lunga e difficile opera di restauro della sua attuale abitazione; risalgono a questo periodo le sue prime esperienze artistiche (pittura ad acrilico), che lo hanno condotto a esporre in diverse gallerie d'arte scandinave (fra cui l'Atelje 3 di Stoccolma e il Konstboden di Oskarshamn). In seguito la sua attenzione si è rivolta allo studio della percezione visiva e all'op-art, ottenendo buoni apprezzamenti critici, soprattutto nell'ambiente del beat londinese, allora particolarmente ricettivo alle novità artistiche. Proprio durante una mostra a Londra, alla Paradox Room, nell'agosto del 1968, ha incontrato Jana Mazurova, di origine cecoslovacca, ma cresciuta in Germania, che ben presto è divenuta sua moglie. La coppia si è definitivamente stabilita a Bussana proprio in quell'anno, pur continuando a partecipare alla vita artistica londines e e scandinava (al 1969 risalgono la partecipazione a una mostra alla De Windt Gallery nella capitale britanica e a un'altra all'Atelje 3 di Stoccolma).
Da quel momento Wolfgang e Jana non hanno più abbandonato il paese,dedicandosi esclusivamente alla produzione artistica e artigianale. Wolfgang Weiser, dopo gli esperimenti di op-art, ha rivolto la sua attenzione alla serigrafia (a partire dal 1975 sino a oggi), alla linoleografia, agli smalti a freddo e, in quest'ultimo periodo, alla computer art.
In campo più strettamente artgianale, ha inoltre scoperto un procedimento che consente la macrocristallizzazione della stearina, utilizzata nella creazione di candele artistiche. Anche da un punto di vista ideologico, Wolfgang Weiser e Jana Mazurova sono stati personaggi importanti nell'evoluzione della vita artistica di Bussana vecchia: l'apertura della loro bottega artigiana, la prima del paese, se si eccettua la galleria comune dei primi anni Sessanta, ha rappresentato l'inizio del riconoscimento delle individu alità dei singoli artisti e lo svincolamento dal regime strettamente comunitario delle origini.
Wolfgang Weiser rappresenta per molti versi una singolare eccezione nel panorama artistico di Bussana Vecchia. Se l'opera degli artisti che agiscono nel borgo è spesso caratterizzata dall'intervento del caso, del non determinato, in una parola è riconducibile all'opera aperta, quella di Wolfgang Weiser adotta tecniche che comportano un rigido controllo del procedimento creativo e la quasi completa prevedibilità degli esiti finali. Ripercorre, in buona sostanza, quell'altro percorso dell'arte contemporanea che guarda alla tecnica e alla scienza per fondare il proprio linguaggio espressivo, in una linea che, partendo dall'espirit de géometrie dell'astrattismo analitico giunge alla serializzazione iconografica della pop art e alla computer art.
Cosi, dalle opere optical degli
anni Sessanta, alla ripetibilità potenzialmente indefinita delle
serigrafie (qui è riprodotto il ritratto di Jana, vera e propria
icona pop, ch e richiama inevitabilmente la Factory di Andy Warhol), ai
frattali prodotti con l'ausilio di un elaboratore elettronico,l'arte di
Wolfgang Weiser pone l'osservatore di fronte alla realtà dell' <industrializzazione>
delle categorie estetiche e, di riflesso, dell'universo serializzato della
società occidentale. Accogliendone le tecniche e le modalità
produttive, ne denuncia gli esiti di massificazione e nello stesso tempo
ne individuaun utilizzo estetico alternativo, che piega lo strumento tecnologico
alle esi genze dell'individuo e ne annulla simbolicamente le valenze alienanti.
Pagina 202 - 209 "Bussana Vecchia"
Willy Ivaldi/ Roberto Marro /Clizia /Aldo Spinardi
Testo&Immagine
Prima edizione: novembre 1994
ISBN 88-86498-00-4